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IL LIMITE IGNOTO. Yurii Sheliazenko prende le difese di Bergoglio. Parole manipolate da chi a Kiev vorrebbe «imporre l’ideologia militarista»
 

La satira ucraina, che da due anni ha messo l’elmetto, si è scatenata contro papa Francesco: una vignetta rappresenta Gesù con la frusta che lo scaccia dal Tempio, un’altra lo disegna impiccato al palo come un traditore.

Zelensky ha accusato il Pontefice di voler fare una mediazione virtuale «a 2500 km di distanza» tra chi vuole vivere (gli ucraini) e chi vuole ammazzare (i russi). Ma il Movimento pacifista ucraino non ci sta e per bocca del segretario Yurii Sheliazenko – ancora agli arresti domiciliari per una inchiesta in corso che lo vorrebbe incastrare come sostenitore dell’invasione russa – ha preso una coraggiosa posizione di sostegno alle parole del pontefice: «Alzare bandiera bianca significa avviare i negoziati, e permette di rafforzare la propria posizione diplomaticamente dopo i fallimenti militari. Il papa ha giustamente sottolineato che il più forte è chi vede la situazione, chi pensa alla gente e cerca di evitare tanti morti e un peggioramento della situazione». E prosegue: «Francesco crede nel successo dell’Ucraina nei negoziati per una pace giusta, prega per l’Ucraina e sostiene la formula di pace ucraina». La manipolazione delle parole pronunciate in Vaticano è opera «dei cinici comunicatori strategici» che stanno operando per «imporre l’ideologia militarista alla società ucraina».

Il leader pacifista Sheliazenko mette in evidenza le contraddizioni di Zelensky, che in una recente conferenza stampa con Erdogan ha annunciato: «Un primo vertice di pace si terrà in Svizzera, per avviare, con l’aiuto internazionale, un processo di pace al quale in futuro potrebbe aderire anche lo Stato aggressore, a patto che il Cremlino sia pronto ad alzare bandiera bianca».

Dunque è d’accordo con il Papa? Sheliazenko fa inoltre notare che secondo l’Istruzione sulla procedura per l’attuazione delle norme del diritto internazionale umanitario nelle Forze armate dell’Ucraina, approvata con ordinanza del ministero della Difesa, «la bandiera bianca indica l’intenzione delle persone che l’hanno issata di iniziare negoziati con la parte opposta».

Secondo il Movimento pacifista di Kiev i feroci attacchi al papa registrati in questi giorni sono «manipolazioni dei militaristi che sognano una dittatura». La società civile ucraina si è rivelata vulnerabile alla propaganda militarista a causa della cultura di pace poco sviluppata in Ucraina. «Per decenni – insiste Sheliazenko – invece di un’educazione civica pacifica degna di una società democratica, l’Ucraina ha mantenuto una educazione militare-patriottica totalitaria, come quella che ora aiuta il regime di Putin a portare le persone alla morte per amore delle ambizioni imperialiste».

Il documento, già nelle mire degli odiatori da testiera che insultano la pagina fecebook del Movimento pacifista, affronta il tema cruciale della democrazia, vittima della cultura bellica: «Abbiamo bisogno della riforma della società civile, dell’educazione alla pace e della mobilitazione dei movimenti. Dobbiamo capire che la vera sicurezza nazionale si basa sulla piena tutela legale dei diritti umani, sulla capacità di risolvere pacificamente i conflitti e su una governance civile democratica»