Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso”, così oggi in un post su Facebook Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio guidata da Francesco Rocca. Si riferisce a ciò che aveva scritto in un altro post, la sera del 3 agosto, che ha scatenato aspre polemiche.
In quel post De Angelis si è detto sicuro dell’innocenza dei tre condannati in via definitiva per la strage di Bologna: gli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, quest’ultimo, diventato poi cognato dello stesso de Angelis. "So per certo che con la strage di Bologna non c'entrano nulla. Non è un'opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e 'cariche istituzionali".
Solo poche ore prima, in occasione dell'anniversario della strage, il presidente Mattarella aveva sottolineato la matrice neofascista della strage, come pure aveva
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