IL CASO. Istat: nel 2021 aumentate le persone che non riescono a soddisfare i bisogni fondamentali. I poveri assoluti erano già tornati al livello del 2020. L'anno prossimo, con la pandemia e la guerra, aumenteranno. Stranieri residenti da meno di 10 anni esclusi dal reddito, 1 lavoratore su 3 sotto i 10 mila euro. La necessità di una riforma del Welfare e di un allargamento del "reddito di cittadinanza", ora
Nel 2021, ha sostenuto ieri l’Istat, i «poveri assoluti» (le famiglie e le persone che non possono permettersi di soddisfare i bisogni fondamentali per condurre una vita dignitosa) erano 5 milioni e 600 mila persone distribuite in 1,9 milioni famiglie. Il dato va storicizzato. Dopo i primi dodici mesi della pandemia, dichiarata a partire da febbraio-marzo 2020, i poveri assoluti sono rimasti gli stessi, almeno statisticamente, del 2020. In attesa dei dati del 2022 – saranno resi noti l’anno prossimo e presumibilmente registreranno un aumento della povertà a causa della nuova crisi e dell’inflazione alle stelle – il 2021 ha confermato il massimo storico raggiunto da questo tipo di povertà l’anno precedente.
Questo significa che il cosiddetto «reddito di cittadinanza», e
Leggi tutto: Sempre più poveri, senza giustizia né diritti - di Roberto Ciccarelli
Commenta (0 Commenti)L'ANALISI DELL’ISTITUTO CATTANEO. Il bacino elettorale dei 5S dimostra «limitata fedeltà» e «limitata prevedibilità»
Il giro di elezioni comunali che precede di qualche mese le politiche, benché circoscritto e con poche grandi città chiamate alle urne, ha sempre offerto qualche indicazione su quello che sarebbe poi successo con la chiamata nazionale. Nel 2012 si registrarono le prime imprese del M5S (che nel 2013 sarebbe esploso), nel 2017 si vide bene la crescita dei candidati della Lega di Salvini (che avrebbe poi raccolto nel 2018, divenendo primo partito del centrodestra). Questa volta la situazione è più difficile da leggere: l’affluenza, calata di qualche punto (dal 60,12% del 2017 al 54,79% di domenica), ha giocato un ruolo importante nella redistribuzione dei voti, ma le analisi dei flussi riguardano soprattutto la nascita di un nuovo bipolarismo, sia pure viziato da qualche sorpresa e qualche scheggia impazzita.
L’Istituto Cattaneo, prendendo in esame le sei maggiori città al voto, traccia i principali cambiamenti tra la tornata
Commenta (0 Commenti)POST VOTO . Se il crollo al 20 per cento di votanti referendari fa spavento, non dispone all’ottimismo il calo, quasi il 6 per cento, dell’affluenza per le comunali, che dal 60,12 per cento delle precedenti amministrative sono finite al 54,72 di questo 12 giugno 2022.
Salvini nel centrodestra e Conte nel centrosinistra escono dalle urne piuttosto malconci. Più ammaccato il leader leghista (per la doppia batosta: referendum e comunali), meno Conte perché i 5Stelle alle amministrative hanno sempre sofferto. Le percentuali pentastellate sono molto basse, e prestano il fianco a chi, come Renzi, Calenda e parte del Pd, spinge per prenderne il posto nell’esperimento del “campo largo” a trazione centrista (contro il salario minimo, contro il reddito di cittadinanza… ).
Ma se nel caso delle amministrative, si tratta tuttavia di un test parziale, il flop referendario, sì atteso ma non per questo meno scioccante, somiglia invece a una sorta di de profundis politico di questo strumento di democrazia diretta. Chi oserà domani rischiare di riproporlo?
Lasciamo da parte gli incomprensibili tecnicismi dei quesiti, che in larga parte vi hanno contribuito, ma il colpo micidiale lo ha inferto soprattutto
Leggi tutto: Campo stretto e boomerang sul referendum - di Norma Rangeri
Commenta (0 Commenti)IN AGGIORNAMENTO
Tantissimi astenuti tra i quasi 51 milioni al voto tra residenti in Italia e all'estero, 9 milioni in circa mille comuni che rinnovano giunte e sindaci tra i quali Genova, Palermo, Catanzaro e L'Aquila.
Nel capoluogo siciliano 50 seggi non aprono per la rinuncia dei presidenti, elettori rimandati a casa. Situazione tornata alla normalità solo nel pomeriggio, enormi ritardi per lo spoglio.
Verso il fallimento dei cinque quesiti sulla giustizia che potrebbero battere il record negativo di partecipazione del 2009. La Lega protesta
Commenta (0 Commenti)Mentre nelle autoproclamate repubbliche del Donbass si decide se fucilare o impiccare i prigionieri di guerra e a Mosca la lucida follia imperiale di Putin continua a insanguinare e distruggere l’Ucraina, nei paesi europei la vita politica e parlamentare, per fortuna, continua con i suoi appuntamenti democratici. Oggi la Francia va al voto per le legislative dopo la riconferma di Macron all’Eliseo, mentre in Italia si aprono i seggi delle amministrative e dei referendum. Rituali di una libertà politica mai abbastanza apprezzati.
Le elezioni amministrative e i referendum nulla hanno in comune, ma su richiesta delle nove regioni di centrodestra e dei radicali, i cinque referendum sulla giustizia sono abbinati ai rinnovi dei consigli comunali nella speranza di agguantare il quorum, trainati dall’affluenza del voto locale.
Obiettivo difficile per due motivi: la crescita dell’astensionismo in
Leggi tutto: Chi sarà sconfitto dalle urne - di Norma Rangeri
Commenta (0 Commenti)Dal punto di vista di una guerra nel cui carattere si rispecchia una globale tensione conflittuale, certe opinioni sono semplicemente armi di combattimento
Il Corriere della Sera di domenica scorsa illustrava realisticamente il modo italico di essere cobelligerante. Ci sono molti modi, infatti, oltre quello di mascherarsi dietro l’espressione «operazione speciale», per essere concretamente in guerra pur negandolo. Il giornale in un articolo, sul quale si è discusso molto, ci informa che i nostri servizi segreti compilano liste di «opinionisti» che sono al servizio di Mosca. Contemporaneamente una firma del quotidiano indica i luoghi, la «foresta rossa», dove i servizi possono pescare a piene mani (Severgnini, Il richiamo della foresta rossa). Secondo il commentatore del Corriere gli azzeccagarbugli della «complessità» faticano a separare il regime di Putin dalla storia sovietica. In verità molti di quegli azzeccagarbugli hanno prodotto studi seri e ponderosi proprio sui caratteri di tale distinzione. Ma perché fare lo sforzo di leggerli quando la realtà è squadernata immediatamente davanti ai nostri occhi?
Il secondo volume di Guerra e Pace comincia con
Leggi tutto: Le liste dei putiniani e i segretari dell’opinione dominante - di Paolo Favilli
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