LA DIFFICILE RICOMPOSIZIONE. Si moltiplicano intanto gli appelli al premier perché resti. In campo anche i sindaci
Come reagirà Mario Draghi al rilancio di Giuseppe Conte, arrivato al termine della lunghissima e lacerata seduta di autocoscienza del M5S? La domanda dalla quale dipende l’esito della crisi, la possibilità o meno di un ripensamento del premier è solo questa ed è una domanda per ora priva di risposta. Di certo quello dei 5 Stelle non è un «ritorno a Canossa». Conte, di fatto, ha prefigurato una situazione da appoggio esterno. Se queste saranno le posizioni finali, senza spostamenti ulteriori di qui a mercoledì prossimo, la crisi sarà probabilmente inevitabile.
Anche perché ieri pomeriggio Forza Italia, il cui leader punta decisamente alle elezioni, aveva cercato di chiudere i giochi incaricando Antonio Tajani, cioè uno dei dirigenti azzurri più dubbiosi sulla linea dura del Cavaliere, di confermare e rincarare proprio quella linea: «Abbiamo le idee molto chiare. Non possiamo continuare a governare con i 5 Stelle irresponsabili. La nostra presenza è alternativa alla loro». Matteo Salvini però era apparso molto più prudente. Ha convocato per lunedì sera i gruppi parlamentari, assicurando che «la Lega conferma la propria responsabilità nonostante le continue provocazioni e i ritardi imputabili ai 5S e al Pd». Senza citare neppure di sfuggita l’incompatibilità con il Movimento. Poi però,
Leggi tutto: Cala il gelo su palazzo Chigi. Le dimissioni ora più vicine - di Andrea Colombo
Commenta (0 Commenti)Tre ipotesi. 1) il governo è dimissionario, ma rimane in carica fino alla nomina di uno nuovo o anche fino alle elezioni. 2) un nuovo governo, in carica ma in attesa del voto di fiducia ...
Tanto tuonò che quasi piovve. La crisi era ampiamente annunciata. Con il rigetto delle dimissioni di Draghi e il rinvio alle camere Mattarella ha mantenuto aperto uno spiraglio, legato al passaggio di mercoledì prossimo in Senato.
Fin qui, tutto secondo copione. Nel turbinio di commenti si è rilevato che Draghi è salito al Quirinale una prima volta senza alcun previo passaggio in consiglio dei ministri. Un punto forse politicamente, ma non formalmente, rilevante. Il “potere della crisi” è nelle mani del premier, la cui decisione di dimettersi non richiede una necessaria condivisione con il consiglio.
Il doppio passaggio di Draghi al Colle può segnalare la diversità di vedute tra lui e Mattarella. È probabile che già nella prima visita Draghi abbia
Leggi tutto: Le opzioni di Draghi e quelle di Mattarella - di Massimo Villone
Commenta (0 Commenti)CRISI DI GOVERNO. Mentre nel cuore dell’Europa infuriava la guerra, l’inflazione mangiava salari e pensioni, e la pandemia raggiungeva, in piena estate, il massimo dei contagi, in Italia, un febbrone da fine legislatura provocava la crisi del governo di unità nazionale
Mentre nel cuore dell’Europa infuriava la guerra, l’inflazione mangiava salari e pensioni, e la pandemia raggiungeva, in piena estate, il massimo dei contagi, in Italia, un febbrone da fine legislatura provocava la crisi del governo di unità nazionale.
Forse le cronache di questa tribolata stagione racconteranno così l’avvitamento politico-istituzionale che da ieri coinvolge le forze politiche chiamate, sedici mesi fa, dal presidente Mattarella a unirsi per il bene comune: Un matrimonio forzato, dopo aver mandato a casa il governo giallorosso, appena seduto sulla montagna dei duecento miliardi europei, concessi a una Italia devastata da decine di migliaia di morti, vittime del virus.
A essere sinceri nemmeno Lenin avrebbe saputo
Leggi tutto: Le destre a cavallo della crisi - di Norma Rangeri
Commenta (0 Commenti)«Il Paese è sull’orlo del baratro. Il M5S è l’unica forza che incalza il governo su questa emergenza. È responsabilità far finta di non vedere? Siamo disponibili a collaborare con il governo. Non a concedere una cambiale in bianco. Non possiamo che agire con coerenza o il Pese non capirebbe. Al Senato domani non parteciperemo al voto. Chi ci accusa di irresponsabilità deve guardare al suo cortile».
Dopo le 12 ore più surreali nella storia politica italiana, dopo ore di indecisioni, ripensamenti ed esitazioni, Giuseppe Conte ha scelto di andare avanti anche a costo di rischiare la crisi
Leggi tutto: Il premier deciso a dimettersi. Ma il dilemma ora è il suo - di Andrea Colombo
Commenta (0 Commenti)Sul piano del metodo c’è una novità, sul piano dei contenuti a oggi non abbiamo risposte. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra i sindacati confederali e il primo ministro Mario Draghi a cui hanno partecipato anche i ministri Orlando (Lavoro), Giorgetti (Sviluppo economico), Brunetta (Funzione pubblica) e Patuanelli (Politiche agricole).
L’incontro era stato fissato per discutere della situazione economica e delle misure per contrastare gli effetti della guerra in Ucraina, a partire dall'aumento delle bollette di luce e gas. Sul tavolo anche i temi fiscali, del mercato del lavoro e delle pensioni.
Le dichiarazioni di Maurizio Landini all'uscita da Palazzo Chigi
L’ultimo incontro
Superare la precarietà, rinnovare i contratti, aumentare i salari e contrastare la povertà. Dal tavolo di oggi a Palazzo Chigi, Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo un'inversione di marcia e un piano serio per ridare ossigeno ai lavoratori e alle loro famiglie
“Molte persone in Italia, pur lavorando, non arrivano alla fine del mese”. Maurizio Landini da tempo lo sta dicendo in ogni dove: nelle assemblee coi lavoratori, nelle iniziative in cui è invitato, sulla stampa. Questa mattina lo dirà direttamente al premier Mario Draghi che ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi. Un incontro atteso da tanto, troppo tempo. L’ultimo tavolo, lo scorso 2 maggio. Due mesi in cui la situazione economica e sociale nel Paese si è aggravata ulteriormente e che se non si interviene in modo serio rischia di essere solo l’antipasto di un autunno bollente.
Il leader della Cgil lo ha ripetuto pochi giorni fa intervenendo alla
Leggi tutto: Sindacati a Draghi: le nostre misure contro l'emergenza - da Collettiva