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500 mila in oltre 40 piazze per lo sciopero generale convocato da Cgil e Uil. Adesione al 70%. Sindacati di base in corteo contro l’economia di guerra, si mobilitano studenti e mondo dell’università. Un segno di vitalità e una scossa alla politica

La Rivolta Buona Landini: serve rivoltare il paese come un guanto. Bombardieri: lezione di democrazia. A Roma tanti politici con Schlein, a Padova la Fiom avverte Federmeccanica: questa era solo una prova

 Landini a piazza Maggiore a Bologna

Sciopero generale, manifestazione organizzata da Cgil e Uil Piemonte a Torino foto Marco Alpozzi/LaPresse Sciopero generale, manifestazione organizzata da Cgil e Uil Piemonte a Torino – Foto LaPresse

Quarantatré piazze piene non saranno la «rivolta sociale» che Maurizio Landini propugna da settimane ma sono comunque un segnale importante di vitalità e capacità di mobilitazione che Cgil e Uil danno al paese e alla politica.

I «cinquecento mila» che «non si fanno precettare» sono scesi in piazza nel giorno del quarto sciopero generale in quattro anni fanno più notizia delle quattro giornate dello scorso anno, quando Landini e Bombardieri decisero di rimanere sui media più giorni giranto l’Italia divisa in macroregioni.

L’«oltre il 70% di adesione media» che Cgil e Uil hanno annunciato è un dato fortificante, specie nel braccio di ferro con una sempre più filogovernativa Cisl che si è lanciata nella firma di «contratti in solitaria» senza precedenti storici negli equilibri confederali.

A BOLOGNA LA MANIFESTAZIONE più grande con 50 mila persone che hanno sfilato dalle statue dei partigiani di porta Lame che vinsero nazisti e fascisti il 7 novembre del 1944 fino a gremire piazza Maggiore. A chi chiedeva a Maurizio Landini di «moderarsi» dopo la ventilata «rivolta sociale», il segretario generale della Cgil ha risposto alzando l’asticella. Dal palco ha scandito: «È il momento di rivoltare questo paese come un guanto perché le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile» «e per farlo – ha aggiunto Landini – c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone e la rivolta sociale per noi significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione». Per il segretario della Cgil «cambiare la manovra» – slogan della giornata – significa che la «crescita dei profitti che non ha precedenti» garantisce tassandoli «risorse da investire per aumentare i salari».

A NAPOLI CIRCA 30 MILA persone hanno concluso il corteo a piazza Mancini con il leader Uil PierPaolo Bombardieri che dal palco ha attaccato sopratutto il ministro PrecettoQualunque – copyright de il manifesto – Matteo Salvini: «Le piazze piene sono la migliore risposta a chi ha criminalizzato una giornata democratica, pacifica, di lotta e richiesta di attenzione – ha attaccato Bombardieri – . In questo paese non si può raccontare che va tutto bene – ha aggiunto -, c’è gente che soffre e sta in difficolta. Dare voce a queste persone non è reato, ma un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Penso che chi ha un ruolo istituzionale dovrebbe avere più rispetto. Noi rispondiamo con piazza e democrazia», ha concluso Bombardieri.

Buona partecipazione anche a Roma – circa dieci mila persone – nella manifestazione con più politici a partire

dalla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e l’ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema.

A Padova a chiudere la manifestazione c’era il segretario Fiom Michele De Palma che ha mandato un messaggio molto preciso sul proseguio della vertenza dei metalmeccanici: «Avvisate Federmeccanica e Assistal che oggi era uno sciopero di avvertimento; pensa come andranno quelli per rinnovare il contratto nazionale dei metalmeccanici».

«Adesione media del 70%», annunciano Cgil e Uil. E snocciolano i dati delle fabbriche (85% Ducati di Bologna; 75% Brembo di Bergamo e Acciaierie d’Italia di Genova;; 85% Marcegaglia di Mantova; 90% Electrolux di Pordenone; 95% Ast di Terni), dell’agroindustria (100% all’Heineken di Taranto, alla Sammontana di Firenze e alla Citterio di Parma), passando per il chimico, la gomma plastica e il tessile (95% Isab di Siracusa; 90% Pirelli di Settimo Torinese; 90% Loro Piana di Vercelli). Dal settore edile e legno arredo (90% Italcementi di Brescia; 100% alla D’Agostino Costruzioni, cantiere anello ferroviario di Palermo, 75% Poltrona Frau di Macerata) al commercio (85% Coop e IperCoop della Liguria e al Carrefour di Carugate, 90% all’Ikea di Genova).

Nei trasporti si toccano punte del 100% alla compagnia portuale di Ravenna. Nel trasporto marittimo adesione fino all’80% nei traghetti in Sicilia di Caronte&Tourist e Liberty Lines. Adesioni altissime nei corrieri, sia diretti che indiretti: 80% Amazon indiretti e 90% in Dhl nel Lazio e in Ups in Lombardia. Nel trasporto pubblico (precettato a sole 4 ore) adesioni alte a Torino e a Cagliari. Chiuse Linea 1 e 6 e la Funicolare centrale a Napoli, la linea M3 a Milano e cancellazioni di bus in molte città. Nel trasporto aereo, cancellazioni di più di 100 voli di Ita Airways e alcune cancellazioni all’aeroporto di Bologna e negli scali sardi.

GRANDE PARTECIPAZIONE anche nel mondo dello spettacolo: chiuso a Milano il teatro Il Piccolo, salterà la pima della commedia shakespeariana “Sogno di una notte di mezza estate”: i lavoratori chiedono stabilizzazioni dei colleghi precari e il rinnovo dei contratti.