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In un paese calabrese svuotato dall’emigrazione, è nata un’utopia. Riace ha deciso di accogliere i migranti che sbarcano sulle coste italiane. Oggi le case abbandonate sono di nuovo abitate e nel paese è tornata la vita.

In seguito all’arresto di Domenico Lucano, le registe e le produttrici di "Un paese di Calabria", hanno deciso di condividere la loro visione di Riace per sostenere l’importanza del modello di accoglienza messo in atto dal sindaco e dai suoi concittadini, oltre che per proporre una riflessione sui cicli migratori. Denunciamo la criminalizzazione degli atti di solidarietà e accoglienza dei rifugiati in Italia, in Francia ed ovunque in Europa.

https://vimeo.com/293162180

 

In Cammino per il Clima

La Coalizione italiana per il Clima aderisce con convinzione a In Cammino per il Clima, la marcia di 1500 km da Roma a Katowice (Polonia) per raccogliere le preoccupazioni e gli impegni dei cittadini sul cambiamento climatico, in vista della conferenza dell’ONU COP24 di Dicembre 2018.

La Coalizione nata nel 2015 per organizzare anche in Italia la marcia globale per il clima alla vigilia della Conferenza di Parigi, a cui aderiscono oltre 200 organizzazioni nazionali e territoriali che operano per la difesa dell’ambiente, la transizione giusta, nuove politiche energetiche e di trasformazione dell’economia e della società, per uno sviluppo sostenibile umano, accompagnerà i pellegrini nel loro cammino verso Katowice. La marcia partirà da Piazza San Pietro in Roma il 4 Ottobre alle ore 10.00.

Il 7 ottobre Coalizione Clima parteciperà anche alla Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi. Perché la questione climatica è un fattore sempre più importante alla radice dei nuovi conflitti per accaparrarsi risorse naturali strategiche. Le diverse organizzazioni della società civile sono chiamate ad unire le loro proposte di cambiamento per un futuro di pace e di sostenibilità.

Con questi due appuntamenti la Coalizione Clima dà l’avvio alla mobilitazione diffusa sui territori che promuoverà fino alla COP24. Nei prossimi mesi le sue organizzazioni metteranno in campo una serie di attività per dialogare con cittadini e istituzioni al fine di mantenere l’impegno a non superare l’incremento medio della temperatura di 1,5° C e sollecitare il nostro paese a presentare entro il 2018 il Piano “Clima e Energia”, coerente con l’obiettivo fissato con l’Accordo di Parigi. La comunità internazionale deve procedere più speditamente e con impegni più ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas serra per salvare l’umanità dalle catastrofi ambientali causate dall’accelerazione del cambiamento climatico. Il Governo italiano deve contribuire con strategie, obiettivi e strumenti migliori e più avanzati.

Roma, 3 ottobre 2018

Coalizione Clima Coordinamento <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>

www.coalizioneclima.it

BLOCCO EURO 4 : I CONSIGLIERI REGIONALI CHE CHIEDONO DI ABOLIRLO NON HANNO CAPITO LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE

 

I consiglieri Pompignoli e Fabbri (Lega) ignorano l'emergenza sanitaria; se tengono alla salute dei cittadini dovrebbero proporre misure per ridurre ancor più l'inquinamento.

In Consiglio Regionale si chieda invece più trasporto pubblico e che il Ministro Costa supporti la scelta dell'Emilia Romagna, con risorse e coordinamento

 

Legambiente interviene sulla scelta di alcune forze politiche, che stanno chiedendo che la Regione retroceda rispetto al del blocco degli euro 4 diesel, ignorando un delicato tema di salute pubblica per fini elettorali.

Il Consigliere Regionale Pompignoli (Lega) ha infatti presentato in Commissione Bilancio  la richiesta di eliminare il blocco degli euro 4 (fortunatamente respinta) e il capogruppo Fabbri ha annunciato di voler proporre il voto in aula.

A questi consiglieri Legambiente ricorda che, nel bacino padano, l'inquinamento comporta un tasso elevato di decessi precoci e patologie di vario genere. Non si può dunque lanciare messaggi sbagliati rispetto alla gravità della situazione. Al contrario i consiglieri dovrebbero farsi portatori di proposte che rendano più efficace il provvedimento.

Ci auguriamo che se il tema dovesse arrivare in aula, maggioranza e opposizione boccino ogni proposta di arretrare rispetto al blocco gli euro 4. Al contrario si metta da parte la contrapposizione politica e si lavori per migliorare gli effetti del provvedimento e la sua reale applicazione. Tra questi Legambiente ricorda quanto già proposto:

- sviluppare soluzioni che favoriscano l’efficienza e riducano il costo del trasporto collettivo almeno nel periodo invernale, durante il quale sono in vigore le limitazioni al traffico come sconti sul trasporto pubblico e tariffe uniche per le città capoluogo ed i rispettivi comuni di cintura. Con particolare attenzione alle fasce di reddito più basse.

- garantire presenza e corretto funzionamento dei parcheggi scambiatori ai margini delle città con un adeguato collegamento di trasporto pubblico, per garantire un facile accesso in città senza utilizzare l’auto privata.

- impegnare il Consiglio regionale nel chiedere al Ministro Costa che supporti il provvedimento dell'Emilia Romagna, il più avanzato del bacino padano, stanziando adeguate risorse per aiutare le famiglie e attivando davvero un coordinamento padano che finora è mancato.

Al contrario, rispetto all’attuale deroga del blocco, generalizzata per portare i figli a scuola, Legambiente segnala che questa andrebbe assolutamente eliminata, organizzando invece aree ZTL in concomitanza delle ore di accesso. Sono infatti le fasce più giovani quelle che per prime dovrebbero essere tutelate a livello sanitario.

Infine Legambiente sottolinea come tali richieste siano state avanzate da tempo dall'associazione: ben prima che il blocco auto facesse arrivare il tema alla ribalta mediatica. Solo lo scorso giugno era stata proposta una mozione consigliare per ridurre il traffico in città, bocciata proprio la settimana scorsa anche dalle stesse forze che oggi vorrebbero eliminare il bando degli Euro 4.

Legambiente Emilia Romagna
Via Gorky, 6 - 40128 Bologna
Tel e Fax: +39 051 241324
www.legambiente.emiliaromagna.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ordine del giorno sull’arresto del Sindaco di Riace, Mimmo Lucano, approvato dal Congresso della Lega dello Spi Cgil di Faenza il 3 ottobre 2018

 Il Congresso della Lega dello Spi Cgil di Faenza, riaffermando il principio che le leggi vanno rispettate,

a partire dal proprio patrimonio di valori che vede nella solidarietà sociale ed umana un fondamento della vita civile,
esprime la propria solidarietà al Sindaco di Riace

manifestando perplessità sulla necessità dell’arresto che sembra voler criminalizzare le politiche di solidarietà e il tentativo di dare soluzioni concrete ai problemi di integrazione.

Come ha detto don Luigi Ciotti “la solidarietà umana non può essere un reato”.

IO STO CON MIMMO LUCANO

DI TOMASO MONTANARI PRESIDENTE DI Libertà E Giustizia

 Riace non è una fiction. Non è una bella favola, un’utopia, un miraggio. Se fosse così, non avrebbe nessun nemico, nessun sabotatore. Invece, se il Ministro della Paura oggi cerca di abbattere Riace è perché è tutto vero: e perché il messaggio che viene da Riace è, per chi la pensa come lui (e come il suo predecessore ‘di sinistra’), un messaggio eversivo. Perché la retorica della paura, fondata sul dogma dello straniero come nemico, si squaglia come neve al sole di fronte a una realtà tangibilmente diversa. Una comunità la cui identità coincide con l’umanità è l’antitesi dell’idea di nazione fondata sul sangue e sull’esclusione. Un’idea atroce, quest’ultima, e carica di pericoli.

Ha scritto Primo Levi: «A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno inconsapevolmente, che “ogni straniero è nemico”. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si  manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al temine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo». È a causa di questa profonda consapevolezza che l’unico dei principi fondamentali della Costituzione in cui sia menzionata la parola ‘nazione’ è l’articolo 9, che lega l’idea di nazione alla cultura, al paesaggio, all’arte. Siamo infatti una nazione per via di cultura: e dunque meticcia per storia, aperta per definizione. Grazie al suo straordinario sindaco, e ai suoi cittadini (di qualunque colore abbiano la pelle, in qualsiasi parte del mondo siano nati) l’articolo 9 a Riace è stato, ed è, attuato. Un popolo nuovo vive tra le pietre antiche che in tutta Italia restano abbandonate.

Oggi che Mimmo Lucano è stato arrestato per aver violato leggi che violano la Costituzione non possiamo non dirci riacesi: non lasciamo che questa piccola città della Costituzione e dell’umanità venga strangolata dalla politica degli imprenditori della paura, che vivono nella paura di essere smentiti dalla realtà.

Oggi siamo tutti a Riace con il cuore e la mente. E, se fosse vivo, il primo a precipitarsi laggiù sarebbe – ne sono certo – Piero Calamandrei: come fece andando in Sicilia a difendere Danilo Dolci, fuorilegge in nome della Costituzione.

http://www.libertaegiustizia.it/2018/10/02/io-sto-con-mimmo-lucano/

Nel testo riporta la magnifica arringa di Piero Calamandrei pronunciata il 30 marzo 1956 dinanzi al Tribunale penale di Palermo. 



 

 

Un confronto pubblico sull'uso del territorio per evitare cementificazioni inutili e dannose.

Lo chiede Legambiente, dopo l'approvazione dell'ODG sul “Territorio urbanizzato”

Riteniamo indubbiamente importante che il Consiglio Comunale di Faenza abbia approvato all'unanimità l'Ordine dei Giorno che chiede alla Giunta di rendere pubblici i dati sulla definizione e la perimetrazione della superficie del Territorio Urbanizzato (TU) al 1 gennaio 2018 (come previsto della nuova legge regionale sull'urbanistica).

 

Era la richiesta che Legambiente regionale ha fatto a tutti i Comuni, e che noi avevamo avanzato all'Amministrazione già nel maggio scorso, nella quale aggiungevamo:

Nello spirito della corretta applicazione della nuova normativa regionale, riteniamo che per potere avere una percezione corretta del reale utilizzo del territorio in relazione agli effettivi fabbisogni, sarebbe necessario che, sia per il Comune di Faenza, che per gli altri Comuni dell’Unione della Romagna Faentina, siano resi pubblici i dati:

sul costruito inutilizzato, sia abitativo che produttivo/commerciale, distinguendo tra proprietà private, pubbliche o di Enti e Fondazioni; con una suddivisione tra costruzioni recenti e storiche;
sulle aree edificabili, con progetti già autorizzati, avviati parzialmente o bloccati, e quelle non ancora urbanizzate, che potrebbero essere riconvertite, come era previsto da un bando promosso dall’Amministrazione Faentina, per tornare alla destinazione d’uso originale”.

In effetti il testo votato, citando anche la nostra richiesta, chiede anche i dati sul patrimonio costruito inutilizzato, che noi riteniamo di fondamentale importanza proprio per poter progettare una effettiva “rigenerazione urbana” di parte del costruito, in sostituzione di nuove costruzioni e di altro consumo di suolo.

Non ci formalizziamo sul fatto di non aver ricevuto alcuna risposta formale dall'Assessorato all'Urbanistica, che ha invece pubblicato, sul sito dell'Unione dei Comuni, solo una parte di questi dati.

Vogliamo invece porre l'accento su due richieste precise contenute nel documento votato:

l'apertura di una apposita discussione nella Commissione “Ambiente e assetto del territorio”, “al fine di aprire un confronto, non solo istituzionale, ma partecipato con tutta la comunità”;

e poi in conclusione l'affermazione “Il Consiglio comunale ritiene che questo percorso di approfondimento debba essere preliminare a qualsiasi altro atto urbanistico che possa comportare ulteriore consumo di suolo”.

Restiamo pertanto in attesa che questa discussione sia istruita e la Commissione aperta sia convocata.

Non abbiamo dubbi che vi sarà interesse da parte di chi, a vario titolo, si occupa di assetto del territorio, i professionisti, gli urbanisti, le associazioni ambientaliste e culturali, ecc. (che invitiamo ad esprimersi).

Ma riteniamo che debba essere effettivamente una occasione per l'intera comunità di poter essere messa in condizione di discutere e valutare le prospettive future della città.

Per questo ribadiamo che i dati da cui partire debbano essere completi, chiaramente leggibili da tutti e non solo dagli addetti ai lavori, e il confronto abbia i tempi necessari per poter svilupparsi compiutamente.

Faenza, 1 ottobre 2018

Circolo Legambiente Lamone Faenza