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Intervista a Piergiovanni Alleva. La «manina» è in tutti gli uffici dei ministeri pieni di gente messa dal Pd e abituata a far da lacchè a Confindustria. Sono andati in bestia per una semplice norma di buon senso". "Ero per mettere la causale da subito ma Tridico ha trovato il compromesso sui 12 mesi sotto la spinta della Lega. Anche così è una norma che inverte la tendenza ridando diritti"

Professor Alleva, cominciamo con la teoria economica. L’Inps sostiene che accorciando da 36 a 24 mesi la lunghezza massima dei contratti a tempo determinato ci saranno 8mila contratti in meno l’anno. È d’accordo?
È un classico esempio di discorso a pera. La stima dell’Inps sostiene che un dieci per cento di chi non verrà rinnovato non troverà un altro impiego. A parte che non si capisce perché non possano trovarlo, ma se la scadenza del contratto arriva prima, se il lavoratore serve all’impresa c’è una forte spinta a stabilizzarlo. Ridurre da 3 a 2 anni la durata massima serve proprio a mettere le aziende davanti alla decisione. Guardate che 24 mesi di prova sono tantissimi: se un’impresa che ha bisogno di una professionalità che ha formato e dopo 2 anni decide di privarsene, beh è la prova che la teneva sotto sferza, sotto scacco, insomma: sfruttava il lavoratore perché sapeva di potersene disfare quando voleva.

Di Maio parla di «una manina» che è intervenuta nella Relazione tecnica per mettere in cattiva luce il decreto Dignità.
Guardi, dopo questo caso inizio a capire chi è favorevole allo spoil system. Gli uffici legislativi dei ministeri sono pieni di persone messe lì dal Pd che sono ferocemente contro chiunque voglia cambiare le cose. Sono abituati ad essere i camerieri e lacché di Confindustria e, come i padroni, sono andati in bestia contro questo provvedimento perché per la prima volta dopo tantissimi anni si inverte la tendenza: i lavoratori riconquistano diritti e non sono più sotto schiaffo. D’altronde io l’ho sempre chiesto agli imprenditori: perché siete contrari a limitare il contratto a tempo determinato? Le risposte sono sempre state balbettanti.

Però lei era per inserire la causale anche nei primi 12 mesi e invece dopo la versione originaria la norma è stata limitata. Chi è stato a decidere per questo compromesso?
Naturalmente sì. È stato il mio collega Pasquale Tridico, che ho conosciuto per ragioni squisitamente accademiche, a trovare questo compromesso sotto la spinta della Lega. Devo però dire che la soluzione dei 12 mesi c’era già ai tempi della Fornero ed è anche la soluzione alla tedesca: l’imprenditore può provare una persona per 12 mesi.

La sua consulenza varrà anche sugli emendamenti da approvare? Di Maio ha già dato un sostanziale via libera al ritorno dei voucher in agricoltura.
Non so se ci chiederà consiglio. Io ai voucher sono contrario per principio ma questo governo è come il film «Una poltrona per due», stanno già stretti. Io comunque sono già molto soddisfatto delle norme che limiteranno i 2 milioni e 800 mila contratti a tempo determinato che ci sono ogni anno. Per fare una cosa perfetta inserirei il cosiddetto diritto di preferenza – che esiste già per i contratti a tempo indeterminato – anche per quelli a tempo determinato come hanno proposto i miei amici avvocati del alvoro di «Comma 2» che voi avete pubblicato sul manifesto. Spero che Di Maio sia d’accordo.

Professore, lei con questa consulenza assieme a Pasquale Tridico, professore a Roma Tre, e Marco Barbieri, professore a Foggia, si è preso l’epiteto di «vetero comunista» da esponenti di quasi tutti i partiti.
Sul comunista non ho problemi. Sul vetero sì: a mettere una norma così poteva arrivarci qualsiasi democratico di buon senso, basta non essere a favore dello sfruttamento del lavoro. Mi hanno messo in croce per aver contribuito ad un decreto su un argomento che studio da 44 anni. Faccio proposte per regolare il contratto a tempo determinato e combattere la precarietà creata dai governi centrosinistra da un buon decennio. Se finalmente un ministro fa una cosa di sinistra – magari una sola, ma comunque una – e ha intenzioni valide io non mi sento di fargli l’analisi del sangue.

Lei non è solo un tecnico. È anche consigliere de L’Altra Europa per Tsipras in Emilia Romagna, regione che l’anno prossimo tornerà al voto. Proporrà un alleanza con il M5s?
Propongo e proporrò di sicuro in Emilia Romagna e in tutta Italia una legge per la solidarietà espansiva che riassorba i due milioni di giovani disoccupati. Se il M5s è a favore, sarò contento. Quanto alle elezioni regionali io sono sempre stato all’opposizione e credo che continueremo così. Il neo-liberismo ha trionfato in Italia grazie al Pd. Ma ultimamente noto in Emilia Romagna un atteggiamento insulare: il Pd sa di essere in un’isola che può essere presto sommersa facendoli scomparire da qualunque governo in Italia. Sarà forse per questo che negli ultimi tempi ho notato cambiamenti: perfino una renziana come la vicepresidente Gualmini ha fatto un intervento sull’accoglienza dei migranti che ho applaudito. Insomma, ultimamente alcuni del Pd li vedo più compagni. Vedremo se continuano.

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A Lamezia Terme. Re David: abbiamo 40mila iscritti migranti, costruiamo con le associazioni la risposta al fascismo montante

Mettere in contatto le diverse realtà che si occupano di migranti per costruire una rete dell’accoglienza e della solidarietà. Ieri a Lamezia Terme (Cz) la Fiom ha tenuto l’iniziativa “Il Cammino della speranza, migranti: accoglienza, dignità, lavoro».

Gli interventi di iscritti arrivati in Italia sui barconi, rappresentanti delle Ong, Mimmo Lucano, sindaco di Riace, di Marco Bertotto di Medici Senza Frontiere, di Valerio Cataldi, presidente Carta di Roma hanno portato all’idea di creare una rete fra sindacato e associazionismo. «Questa iniziativa nasce dall’appello dei migranti della Fiom, dopo il caso della nave Aquarius – dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil -.

Abbiamo circa 40mila iscritti migranti. Vogliamo dare una risposta per contrastare disumanità e razzismo in preoccupante aumento. Abbiamo scelto di mettere in rete le diverse realtà che si occupano di migranti per una rete dell’accoglienza e della solidarietà. Il fascismo è nato proprio dall’idea che una razza è superiore ad un’altra.

Il razzismo è presente anche nei luoghi di lavoro, è per questo che nelle Regioni del Nord stiamo organizzando diverse iniziative antifasciste e antirazziste. Dobbiamo sviluppare tutte le forme di lotta democratica per contrastare questa ondata di odio contro essere umani sfuggiti da povertà e guerre».

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Devo smentire quanto leggo sui giornali, nei quali la politica si interessa della Cisa. Mi riferisco alle affermazioni del Sig. Liverani della Lega Nord che parla di esuberi nel sito faentino. Smentisco che tale notizia sia mai girata al tavolo sindacale. Anzi tali affermazioni senza aver contattato nessuno della RSU o dei sindacati, potrebbero complicare le difficili trattative sul contratto e possono innescare paura tra i lavoratori e le lavoratrici in un momento nel quale è necessaria lucidità.

Ivan Missiroli Segretario Provinciale Fiom-Cgil

 

http://www.ravennanotizie.it/articoli/2018/07/09/imprese-ravenna.-ex-cisa-faenza-liverani-ln-no-agli-esuberi-rispettare-gli-accordi-sindacali.html

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Via libera ai privati in sanità. Un emendamento della Giunta rende possibile finanziamenti statali e regionali anche a privati. Scontro in aula


Sanità, svolta in Emilia-Romagna: la regione apre ai privati
L'Emilia-Romagna svolta e apre la porta ai privati in sanita', dando la possibilita' anche agli istituti accreditati di ottenere il riconoscimento di Irccs. Una possibilita' oggi concessa solo all'istituto tumori di Meldola (Irst), a maggioranza pubblica con partecipazione di fondazioni bancarie e Istituto oncologico romagnolo. La sterzata arriva oggi in Assemblea legislativa, con l'approvazione di un progetto di legge della Giunta che fissa alcuni nuovi paletti in materia di finanziamento, gestione e controllo delle aziende sanitarie e dei loro bilanci. In aula, durante la discussione, approda anche un emendamento a firma Pd, che in sostanza rende possibile il riconoscimento di Irccs, per i quali sono previsti anche finanziamenti statali, oltre che regionali, anche agli istituti privati accreditati, andando a modificare una legge di 10 anni fa. Una possibilita' oggi consentita solo all'Irst di Meldola. E in aula si infiamma lo scontro. 

L'emendamento passa col voto a favore del Pd e della Lega, che in Regione si divide ancora una volta dal suo socio di Governo a Roma. I 5 stelle, infatti, votano contro, cosi' come la sinistra, che volta le spalle ai dem, alleati di maggioranza. 'Non e' che non riconosciamo ai privati la possibilita' di fare ricerca- afferma Silvia Prodi di Mdp- ma questo e' un tema prettamente politico. Parliamo di fondi pubblici in sanita', non e' la Lombardia il modello a cui dobbiamo ispirarci'. Stessa linea per l'M5s. 'Non ci sono ragioni evidenti per abbandonare il modello attuale- sostiene il 5 stelle Andrea Bertani- il pilastro e' il pubblico, non serve questa apertura. Il privato faccia da solo, non si snaturi la scelta fatta dalla Regione a suo tempo'. 

Tra l'altro, attacca Bertani, 'sembra esserci gia' un candidato: il Santa Maria Cecilia hospital di Cotignola. Capisco che siano vostri amici, ma perche' non lo dite chiaramente?'. Accuse a cui il segretario regionale Pd, Paolo Calvano, risponde con rabbia. 'Si puo' essere contrari sul merito- alza la voce Calvano- ma non ci potete accusare di scarsa trasparenza: vi avevamo informato di questo emendamento'. Il segretario dem sottolinea come nei mesi scorsi la Conferenza socio-sanitaria della Romagna abbia discusso e dato parere favorevole alla possibilita' di riconoscere al Santa Maria Cecilia il titolo di Irccs. 'Se il sistema di ricerca si allarga- sostiene Calvano- e' un'opportunita' in piu'. Ed e' un bene se entriamo in competizione con altre Regioni. Se poi non vi va bene, cambiate la norma nazionale'. 

Il progetto di legge dovrebbe essere approvato nel pomeriggio in Assemblea legislativa, insieme a un ordine del giorno sempre a firma Pd che invita la Giunta Bonaccini a valutare il riconoscimento di Irccs ai privati, coinvolgendo aziende sanitarie ed enti locali. 'Non diamo la patente di Irccs a Cotignola- afferma il dem Paolo Zoffoli, presidente della commissione Sanita' di viale Aldo Moro- ma diamo la possibilita' all'istituto di attrezzarsi per chiedere il riconoscimento. Diamo un indirizzo politico forte, nell'interesse della sanita' pubblica'. In Romagna, sottolinea Zoffoli, 'siamo scoperti sul fronte delle cure cardiologiche'. Con il riconoscimento di Irccs al Santa Maria Cecilia, invece, 'si potrebbe creare una rete insieme all'Ausl e all'Irst di Meldola, con una regia forte del pubblico. Non apriamo un fronte del privato contro il pubblico', assicura il consigliere regionale Pd.
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"Si sono definitivamente interrotte le trattative con Lidl Italia, riavviate a giugno dopo il rinnovo separato del contratto integrativo aziendale dello scorso 6 marzo, sottoscritto senza la Filcams. L’indisponibilità e le rigidità da parte della multinazionale tedesca rispetto alle richieste avanzate dalla categoria del terziario della Cgil non hanno consentito l’auspicata riapertura del confronto ed il recupero dell’accordo separato" riporta una nota di Filcams Cgil Ravenna.

In considerazione "dell’esito anche di questa ulteriore fase del negoziato, delle forti distanze che permangono e dell’inaffidabilità che ha caratterizzato la condotta dell’azienda per l’intera trattativa, la Filcams, contestualmente alla dichiarazione dello stato di agitazione, ha proclamato una prima giornata di sciopero per il prossimo 13 luglio. In occasione dello sciopero, saranno organizzate due iniziative, presso i magazzini di Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, e di Pontedera, in provincia di Pisa" conclude la nota.

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