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Elezioni in Turchia, i risultati del primo turno: Erdogan fermo al 49,4% dei voti, Kilicdaroglu al 44,9%

Il presidente in carica rivendica di essere in testa e, dunque, di uscire vincitore il 28 maggio dal secondo turno. Per parte sua, invece, Kemal Kilicdaroglu è convinto che al ballottaggio prevarrà sul Sultano. A spoglio quasi ultimato, dopo lo scrutinio del 99,37% delle schede, il presidente del Consiglio elettorale turco Ahmet Yener ha dichiarato che Recep Tayyip Erdogan ha ottenuto il 49,4% nelle elezioni di ieri in Turchia, secondo i dati forniti come riporta la tv di Stato Trt, facendo sapere che il principale candidato dei partiti di opposizione Kilicdaroglu ha ottenuto il 44,96% delle preferenze, Sinan Ogan il 5,2% e Muharrem Ince lo 0,44% dei consensi. Intanto, all’indomani del voto, la Borsa di Istanbul ha aperto in netto calo, con l’indice Bist che cede il 6,6% a 4.502 punti.

È la prima volta in vent’anni, da quando è al potere in Turchia, che il capo dello Stato è costretto a un ballottaggio, previsto per il 28 maggio contro

Il governo Meloni vuole ancora più precariato e prepara nuove norme per aumentare i contratti a termine e tornare al Jobs Act di Renzi in nome della «flessibilità». No di Landini, Conte e sinistra, Pd diviso. Silvestri (M5S): «Scelta ideologica, non conoscono il paese reale»

LAVORO. Il governo pronto a liberalizzare i contratti a termine. Landini attacca: grave errore. Il muro del M5S

Più precarietà per tutti. Meloni rivuole il Jobs Act Ansa

Mentre in Spagna le nuove norme che limitano i contratti a termine hanno portato nel 2022 a un boom di quelli a tempo indeterminato, l’Italia va nella direzione opposta. Il governo Meloni si appresta a liberalizzare ancora una volta i contratti a tempo: via i limiti introdotti dal governo Conte 1 con il decreto Dignità.

IL GOVERNO È PRONTO A VARARE le nuove norme entro l’inizio di febbraio: via il limite di 12 mesi per i contratti a tempo senza causali, l’ipotesi è tornare a 36 mesi, come ai tempi del governo Renzi e del ministro Poletti. Con la possibilità di ulteriori 12 mesi da affidare ai contratti collettivi. Si allargheranno anche le causali per i rinnovi, che oggi sono

Poco più di un mese è bastato per capire la strada dell'esecutivo. Una direzione univoca e pericolosa. Per contrastarla il sindacato deve essere fermo, far valere il proprio tratto confederale, dialogare con le imprese e la società civile

Settimana di mobilitazione per il lavoro - Seconda giornata Roma, 12 dicembre 2019, piazza Santi Apostoli: Cgil, Cisl e Uil per il lavoro, la crescita, lo sviluppo © Simona Caleo/Cgil

Poco più di un mese dall’insediamento del nuovo governo. Tempi brevi ma ampiamente sufficienti per verificare cosa significhi la destra al governo. Il primo atto è stato contro la possibilità di manifestare, il cosiddetto decreto anti-rave che in realtà nelle intenzioni riguardava molto altro; poi i migranti con l’ostacolo alle Ong e la riproposizione di atteggiamenti disumani e razzisti, ventilando il ritorno ai decreti sicurezza; le proposte di modifica costituzionale con autonomia differenziata e presidenzialismo.

Si sono per ora quasi sempre dovuti fermare, di fronte alle proteste in Italia e dell’Europa, ma la direzione di marcia è univoca e pericolosa. Adesso è stata presentata una manovra economica, non solo sbagliata nel merito e nel metodo ma che viene utilizzata per inviare segnali politici. Parafrasando una frase in uso nel governo è chiaro chi

L'INIZIATIVA CONGIUNTA. Un gruppo di diplomatici non più in servizio chiede la ripresa dei negoziati per fermare l'escalation delle armi

Per una pace giusta in Ucraina 

La guerra in Ucraina prodotta dall’aggressione russa sta degenerando verso scenari devastanti, che potrebbero mettere in pericolo la vita di milioni di persone e sfociare in  un “inverno nucleare”. A fronte dell’annessione illegale del Donbass e di due altre regioni ucraine, approvata dalla Duma dopo il recente referendum farsa, il governo di Kiev ha firmato un decreto che vieta qualsiasi trattativa con Mosca e ha chiesto ufficialmente l’adesione alla Nato, pur consapevole che la richiesta è irricevibile.

Putin ha già dichiarato che se la sicurezza nazionale russa fosse messa in pericolo dall’avanzata ucraina sostenuta dalla Nato, il ricorso all’arma atomica diverrebbe plausibile, in accordo con la dottrina strategica militare russa.

La reazione della Nato,  di fronte all’impiego dell’arma nucleare tattica, sarebbe devastante ed esporrebbe la Russia a gravi rappresaglie, che sfocerebbero in uno scontro nucleare simmetrico.

Dopo mesi di guerra e di perdite umane le posizioni di entrambe le parti si sono irrigidite. I falchi russi chiedono un utilizzo della forza senza remore, fino all’uso dell’arma nucleare tattica; ma anche nel campo occidentale molteplici sono le pulsioni per una continuazione del conflitto fino alla resa totale di Mosca.

A due giorni dalle politiche in Italia, il 23 settembre i giovani di Fridays for Future manifestano in 70 piazze del nostro Paese e 540 città in tutto il mondo, per chiedere alla politica azioni concrete per fermare il riscaldamento globale, tema ignorato in campagna elettorale

Fridays for Future, manifestazioni in oltre 180 città italiane - la  Repubblica

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Scendono di nuovo in piazza oggi, venerdì 23 settembre, con cortei in oltre 70 città italiane e in 540 centri in tutto il mondo, i giovani di Fridays For Future per lo sciopero globale per il clima, che chiede alla politica azioni concrete per fermare il riscaldamento del Pianeta. E lo fanno proponendo un’agenda ricca di idee, cose da fare nell’immediato che avrebbero un impatto positivo nell’affrontare la crisi climatica e sociale.

Da noi la manifestazione, che ha al centro lo slogan People not Profit nella convinzione che è necessario dare priorità alle persone e non ai profitti, ha un significato in più: si tiene a due giorni dalle elezioni e vuole riportare l’attenzione su un tema fondamentale per la sopravvivenza della vita sulla Terra, la cui rilevanza è marginale nell’agenda politica nazionale e internazionale.

La Cgil aderisce e sostiene la mobilitazione a livello nazionale e territoriale, per la giustizia climatica e sociale, la pace, la piena e buona occupazione, la Fiom partecipa alle iniziative in diverse città, la Flccategoria dell’istruzione, dell’università, della ricerca, ha indetto una giornata di sciopero: