Elezioni e politica: che fare a Faenza?
Appello a chi non si rassegna
Le elezioni amministrative si avvicinano anche a Faenza in una situazione complicata su molti versanti: a partire dai pericoli di guerra in varie aree del mondo, ormai giunti ai nostri confini, dal perdurare di una crisi economica che aumenta le disuguaglianze, la precarietà e la perdita del lavoro. E' ormai evidente la crisi del modello di sviluppo liberista, aggravata “dall'austerità” imposta dall'Europa.
Servirebbe un ripensamento generale nel modo di produrre, di consumare, di vivere e organizzare la vita sociale.
Non ci pensano, naturalmente, i campioni del liberismo del centro-destra, ma purtroppo neppure quelli del centro-sinistra. Sia a livello nazionale, soprattutto per le arroganti, sbagliate e conservatrici scelte del Governo Renzi; sia a livello locale, dove l'attuale Amministrazione si è accontentata della normale amministrazione, assecondando, o comunque non contrastando i poteri forti (le principali aziende e associazioni imprenditoriali, le centrali cooperative, Hera...).
Nasce anche da qui la tendenza all'astensionismo (esplosa clamorosamente alle recenti elezioni regionali) che non è solo sintomo
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L'imminente tornata elettorale per l'elezione del Sindaco e del Consiglio comunale di Faenza finora ha suscitato un dibattito in sordina. Ogni qual volta è venuto alla ribalta un tema che poteva causare dei rischi per la tenuta della Giunta, Giovani Malpezzi ha manifestato una certa abilità di manovra, riuscendo a dribblarlo.
Così è stato per le tesi revisioniste da lui sostenute nel corso delle commemorazioni ufficiali della Resistenza antifascista, nei primi due anni del suo mandato. La sostanziale equiparazione tra i Partigiani ed i combattenti della RSI, riuniti sotto l'ampio mantello della “buona fede”, fu accolta, a Sinistra, con stupore ed amarezza.
La “vexata quaestio” del piano del traffico si è gradualmente sgonfiata, soprattutto per l'ottusità dei suoi oppositori, tutti tesi a difendere il traffico automobilistico sempre ed ovunque, in un centro storico che rischiava il collasso. Il piano ha raggiunto buona parte dei suoi obiettivi: il traffico nel centro si parzialmente è ridotto; si può, e si deve, ora ragionare del raggiungimento di obiettivi più ambiziosi, come l'ampliamento dell'isola pedonale e l'aumento degli autobus elettrici.
Su questo punto Malpezzi è stato indubbiamente aiutato dal tempo a sua disposizione: la scadenza elettorale
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Prima ancora che una conquista per il mondo del lavoro, la Legge 300/70 “Statuto dei diritti dei lavoratori” fu considerata una conquista di civiltà, l’ingresso della Costituzione nelle fabbriche. L’art. 18 ne rappresentava un cardine fondamentale in quanto poneva al centro la dignità di lavoratrici e lavoratori.
Facendo quanto non era riuscito a Berlusconi, un governo che si dice di centro-sinistra l’ha cancellato. E canta vittoria. Chi era ieri contro il centro-destra perché attaccava i diritti di chi lavora e oggi sta con Renzi, qualche domanda dovrà pur porsela.
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Vittorio Bardi di “Si rinnovabili No nucleare” e Massimo Sangiorgi del “Circolo Legambiente Faenza”, intervengono di nuovo sul progetto di ampliamento di Enomondo, con una lettera aperta al Sindaco e ai Consiglieri Comunali: "crediamo sia necessario discutere pubblicamente sull'opportunità di questo progetto, a partire dal Consiglio comunale" e concludono: "nel momento in cui si sta discutendo del PAES (Piano di Azione per l'Energia Sostenibile) a noi pare, si renda opportuno definire alcuni precisi orientamenti: la potenza degli impianti a biomasse installati nel nostro territorio non può essere aumentata".
Di seguito il testo della lettera.
A Piazza Syntagma la Grecia torna in piazza per difendere le proprie scelte, la dignità dei popoli e la democrazia di tutta Europa. Il ricatto della BCE al nuovo governo greco è un ricatto contro tutti noi.
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Commenta (0 Commenti)Tutti ci siamo sentiti “Charlie”, dopo lo spaventoso attentato parigino.
A quanto si sa, si è sentito improvvisamente tale anche uno studente dell'Istituto Tecnico “Oriani” di Faenza, che ha affisso nella scuola i fumetti del noto settimanale satirico che canzonavano il Profeta Maometto (o, per meglio dire, Mohammed).
Una studentessa mussulmana, sentendosi offesa, li ha strappati. L'on. Pini della Lega Nord, ne ha approfittato per una interrogazione parlamentare, Faenza è finita sulla stampa nazionale, con grande gioia del sito Faenzanet, che per primo ha diffuso la notizia.
Dunque: secondo Pini, Salvini e soci, la tolleranza delle idee altrui nella scuola pubblica (la scuola di tutti, la scuola della Repubblica, dicevamo da giovani!), consiste nel consentire agli studenti la libertà di offendersi reciprocamente?
La scuola è un luogo di convivenza di frontiera, basato su equilibri delicati. Gli insegnanti che si dedicano a questa difficile costruzione non ci ridono sopra.