le cause di questo disastro sono molte e diverse.... ma a proposito di pulizia degli alvei e degli argini alleghiamo una considerazione, ricevuta tra le tante che circolano:
Buongiorno, le considerazioni dell'amico Maurizio Nieddu sono condivisibili per la regimazione dei canali, ma a mio parere non per i corsi d'acqua naturali quali sono i fiumi, tema che indubbiamente trova pareri discordanti da parte degli "esperti" sulla velocità dell'acqua da favorire con la pericolosità che comporta o da rallentare con la presenza ad esempio di vegetazione negli argini, che li rende anche più sicuri contro il rischio di rotture.....alla pag 16 delle Linee guida regionali per la riqualificazione integrata dei corsi d’acqua naturali
dell’Emilia-Romagna troviamo infatti quanto segue:
"Le associazioni vegetali ripariali, oltre a costituire un importante valore ecologico e fungere da agenti di una notevole attività di depurazione del- le acque, possono essere considerate come la più naturale delle difese idrauliche, efficaci per la limitazione dell’erosione e per il rallentamento della corrente nelle zone d’alveo non soggette ad invaso permanente.
Risulta quindi evidente la necessità di mantenere, al di fuori dell’alveo normalmente attivo, la vegetazione esistente, limitando gli abbattimenti agli esemplari di alto fusto morti, pericolanti, debolmente radicati, che potrebbero essere facilmente scalzati ed asportati in caso di piena."
LINEE GUIDA REGIONALI PER LA RIQUALIFICAZIONE INTEGRATA DEI CORSI D’ACQUA NATURALI DELL’EMILIA-ROMAGNA
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Dalla trappola delle consultazioni di governo esce lo spot di Meloni «Mandato del popolo per cambiare la Costituzione, gli altri divisi»
Dialogano, ma per dire una il contrario dell’altra. A sera l’ultima consultazione della presidente del Consiglio dura il doppio delle altre e uscendo dopo due ore la segretaria del Pd Elly Schlein racconta di aver alzato un muro davanti alle proposte di Giorgia Meloni. Le ha detto anche che la modifica della forma di governo «non è una priorità del paese» e che le cose più urgenti sono altre: sanità, lavoro, scuola, ambiente. Persino nel capitolo riforme bisognerebbe guardare altrove, cominciare con la riforma elettorale e finire con quella dei partiti, comunque niente elezione diretta.
L’ipotesi del suffragio universale sul premier è quella che ha ricevuto una maggiore apertura. Sulla bicamerale il dibattito è aperto
Né del presidente della Repubblica né del presidente del Consiglio, secondo la formula della «doppia busta» che Meloni continua a offrire alle opposizioni, solo perché così potrà dire di aver scelto quella che almeno un pezzo dell’opposizione ha accettato. Si tratta di Renzi e Calenda, naturalmente, che insistono con il «sindaco di Italia». Soluzione peggiore, perché otterrebbe il risultato opposto di quello che contrabbandano: metterebbe in mora il capo dello Stato e farebbe del parlamento l’ostaggio del premier. Altro che sfiducia costruttiva.
MA È PROPRIO LÌ che il circo delle riforme costituzionali messo su da Meloni con scenografia degna delle consultazioni quelle vere, per la formazione del governo, va a parare. E l’umore delle opposizioni – Renzi e Calenda esclusi – volge al brutto, prevale l’idea che Meloni non si fermerà, anche sapendo
Commenta (0 Commenti)RIFORME. Si avvia il secondo atto sul palcoscenico delle riforme. Meloni convoca le opposizioni, non è chiaro se per scrivere insieme il copione, o per diffidarle ad accettare il ruolo di […]
Giorgia Meloni alla Camera - foto LaPresse
Si avvia il secondo atto sul palcoscenico delle riforme. Meloni convoca le opposizioni, non è chiaro se per scrivere insieme il copione, o per diffidarle ad accettare il ruolo di comparse. Nemmeno sappiamo se c’è, e nel caso quale sia, la proposta della destra. Unico dato è l’investitura popolare diretta. Ma di chi e per fare cosa?
In ogni caso, sarebbe una innovazione incompatibile con l’architettura fondamentale della Costituzione vigente, fondata sulla forma di governo parlamentare.
Inevitabilmente stravolgerebbe il ruolo e i poteri del presidente della Repubblica, sia che fosse il prescelto per l’unzione popolare, sia che invece lo fosse il capo del governo. Una riscrittura di tale portata da rendere insignificante la diatriba sul ricorso all’art. 138 o altri metodi. Quale che fosse la modalità prescelta, si tratterebbe in ogni caso di una successione tra ordinamenti. Una Costituzione muore, una Costituzione nuova nasce.
Può stupire che la destra sia rimasta ancorata alle vecchie bandiere. L’investitura popolare non è più sinonimo di stabilità e solidità politica e istituzionale. Nel mondo di oggi l’elezione diretta divide e contrappone, non unisce. I due modelli di riferimento – gli Usa per il presidenzialismo e la Francia per il semipresidenzialismo – lo dimostrano in questa fase storica con
Leggi tutto: Riforme, un presidenzialismo fuori tempo e il baco delle Autonomie - di Massimo Villone
Commenta (0 Commenti)Mi preoccupa l'idea di affidare ai tecnici e al tecnicismo delle regole quella che è la scelta dei fondamenti politici e dei principi fondamentali
La pubblicazione, curata da Giordana Pallone, raccoglie i contributi dei relatori presenti alla giornata di discussione promossa dalla Cgil nella sede nazionale di Corso d'Italia a Roma il 20 gennaio 2023, dal titolo "Tra autonomia differenziata e presidenzialismo, per un'altra idea di Repubblica fondata sul lavoro e la coesione sociale". Questa una parte dell'intervento del presidente emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick.
Credo che per esaminare da tecnico i due grandi temi che avete proposto, presidenzialismo e autonomia, si debba partire da due questioni di fondo sulla Costituzione: il metodo, come agire per riformarla, come ragionarci sopra con il dialogo; e il merito, che cosa contiene e che cosa eventualmente vada aggiornato, modificato. Sono preoccupato che sia rispetto ai principi fondamentali fissati dalla Costituzione – quindi nel merito – sia nella prospettiva della riforma – cioè nel metodo – si battano strade molto nuove e molto poco approfondite. Parto dal presupposto che l’ipotesi di un’assemblea costituente non è
Leggi tutto: Nel nome della Costituzione - di Giovanni Maria Flick
Gentile volontaria/o o associazione,
Un sentito grazie di cuore da parte di tutta la comunità per la disponibilità che tempestivamente ci avete comunicato per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza maltempo.
Come sapete ad oggi, la necessità maggiore riguarda lo sgombero e la pulizia delle aree più colpite.
Con questa e-mail, siamo a comunicarvi le modalità di accesso alla zona rossa del Borgo per la giornata di domani sabato 6 maggio 2023.
Le 25 squadre specializzate della Protezione Civile stanno continuando a occuparsi delle operazioni necessarie per permettere ai residenti di accedere alle unità immobiliari (pulizia strade, svuotamento delle cantine dall’acqua).
Nelle aree dove questo intervento è già stato effettuato, sarà possibile iniziare ad entrare con i lavori di pulizia delle case, anche con l’aiuto di volontari e associazioni.
Per ragioni di sicurezza, domani sabato 6 maggio 2023 l’accesso sarà limitato a n. 200 volontari a partire dalle ore 09.00. Raggiunto il numero massimo di volontari all’interno dell’area rossa non faremo accedere altre persone all’area rossa fino al turno successivo. Vi chiediamo la massima comprensione nel caso in cui qualcuno dovesse arrivare e non potesse entrare (per il raggiungimento del limite massimo), ma per ragioni di sicurezza non possiamo organizzarci in altro modo.
Per questo motivo, abbiamo definito alcune regole:
Tutti le volontarie e i volontari dovranno essere obbligatoriamente maggiorenni.
La precedenza assoluta sarà riservata ad amici, conoscenti e parenti dei residenti. A queste persone, al gazebo di Piazza Lanzoni, verranno richieste le generalità per poter mappare la presenza di volontari nell’area rossa.
Alle associazioni chiediamo la cortesia di presentarsi in gruppo, così da consentire un più facile conteggio e censimento degli accessi.
A tutti i liberi cittadini che vogliono dare una mano, sarà fatto firmare un Patto di Collaborazione, con cui si diventa volontari per il Comune di Faenza che, facendosi carico delle spese, adempie agli obblighi assicurativi.
Sarà permesso l’accesso solo alle persone che possono garantire un turno di almeno 4 ore (dalle 09.00 alle 13.00 o dalle 14.00 alle 18.00). Per la giornata del 6 maggio 2023 non sono previsti turni di durata inferiore.
Ad esclusione di amici, conoscenti e parenti dei residenti, verrà seguito esclusivamente l’ordine di arrivo.
Vi invitiamo a indossare e/o portare tutto il materiale di cui disponete per aiutare nella pulizia e nello sgombero (guanti, stivali di gomma o scarpe antinfortunistica, badili ecc).
Per quanto possibile, vi invitiamo a raggiungere il punto di ritrovo di Piazza Lanzoni a piedi o in bicicletta per non congestionare il traffico.
Vi ringraziamo ancora di cuore per la generosità e la solidarietà dimostrate in queste giornate.
Con chi di voi potrà essere dei nostri, ci vediamo domani mattina.
Un caro saluto,
Davide Agresti
Assessore al Welfare