Egitto. Lo studente egiziano libero in attesa dell’udienza del prossimo primo febbraio. Festa a Mansoura e in Italia. I legali chiedono i video dell’arresto al Cairo. Ma l’Egitto nega di averlo preso in aeroporto
Patrick Zaki abbraccia la sorella Marise all’uscita dal commissariato di Mansoura © Ap
Patrick è sull’asfalto. Alle 15 di ieri, le 14 in Italia, lo studente egiziano dell’Università di Bologna è uscito dal commissariato di Mansoura. Pratiche chiuse, impronte digitali prese, è apparso in strada vestito ancora con la tuta bianca dei prigionieri.
A poco più di 24 ore dalla decisione del tribunale per i reati contro la sicurezza di Mansoura, sua città natale sul Delta del Nilo, Patrick Zaki ha potuto riabbracciare la sua famiglia. Pochi minuti e quelle immagini hanno fatto il giro dei social network.
LA FELICITÀ INCONTENIBILE della sorella Marise, della fidanzata, della madre, abbracci trattenuti troppo a lungo, sorrisi quasi increduli. Nelle stesse ore a Roma, vicino alla sede dell’ambasciata egiziana in Italia appariva un nuovo murale della street artist Laika: simile a quello di 22 mesi fa, quando Patrick fu arrestato all’aeroporto del Cairo di ritorno da Bologna, c’è Giulio Regeni che lo abbraccia. «Ci siamo quasi», gli dice il ricercatore italiano ucciso nel 2016. «Stringimi ancora», gli risponde Patrick.
Poco dopo nella sua casa di Mansoura è ricomparso davanti ai giornalisti italiani presenti con un maglione nero, ma ha avuto il tempo di pubblicare una sua foto sorridente con indosso la maglietta dell’Università di Bologna, fattagli arrivare dall’ateneo. «Voglio essere in Italia il prima possibile, appena potrò andrò direttamente a Bologna, la mia città, la mia gente, la mia università», ha detto all’Ansa. A Marta Serafini del Corriere della Sera dice: «Grazie a tutti gli italiani: a chi mi ha sostenuto e a chi magari non lo ha fatto attivamente, ma sapeva della mia vicenda: ho apprezzato tutti i segnali che mi sono arrivati».
SI FESTEGGIA anche in Italia, dal team
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Commenta (0 Commenti)La svolta nel corso dell’udienza di oggi. Il ricercatore è in carcere dal 7 febbraio 2020. Il portavoce di Amnesty Italia: «Speriamo che nella prossima udienza venga riconosciuta la sua innocenza»
Dopo 22 mesi di carcere Patrick Zaki verrà scarcerato tra oggi e domani, secondo fonti legali, ma non assolto. È questa la decisione del giudice monocratico di Mansura dopo l’udienza di oggi, 7 dicembre, che ha visto imputato il ricercatore dell’Università di Bologna, incarcerato in Egitto dal 7 febbraio 2020 con l’accusa di «diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e ai crimini terroristici». Accuse per cui Zaki rischia fino a 5 anni di carcere. Hoda Nasrallah, legale del ricercatore, aveva chiesto al giudice del Tribunale di Mansura l’acquisizione di ulteriori atti per dimostrare la illegalità dell’arresto di Zaki, nonché la correttezza dell’articolo sui copti alla base del processo. La prossima udienza di Zaki si terrà il prossimo 1 febbraio: «Abbiamo appreso che la decisione è la rimessa in libertà, ma non abbiamo altri dettagli al momento», ha spiegato la legale Nasrallah.
Poco prima dell’inizio dell’udienza, durata solo 4 minuti, il ricercatore dell’Università di Bologna, rinchiuso nella gabbia degli imputati, rispondendo a un diplomatico italiano che gli chiedeva come stesse, ha risposto: «Bene, bene, grazie». Successivamente, durante un breve colloquio con
Commenta (0 Commenti)Egitto. Il giovane egiziano trasferito dal Cairo a Mansoura per il processo. Il tribunale per la sicurezza deciderà per un nuovo rinvio o emetterà la sentenza, senza appello. La sorella Marise: «Ha difeso i diritti di tutti, ora battetevi per lui». L'amico Mohamed: «Ci siamo conosciuti all’università, siamo stati in piazza Tahrir insieme. È un amico e un compagno»
Iniziativa per Patrick Zaki © Ansa
«Speriamo nel meglio, ma come fatto negli ultimi 22 mesi ci aspettiamo il peggio». Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia sintetizza in poche battute il clima alla vigilia della terza udienza del processo a Patrick Zaki.
SI SVOLGE OGGI, a Mansoura, la sua città natale sul Delta del Nilo. Qui lo studente egiziano dell’Università di Bologna è stato da poco trasferito dalla prigione di Tora, al Cairo, suo «domicilio» forzato dal marzo 2020, appena un mese dopo il suo arresto all’aeroporto del Cairo, di rientro dall’Italia per una visita alla famiglia.
Dopo mesi di carcere preventivo, rinnovato con crudele puntualità ogni 15 o 45 giorni, nel settembre scorso Patrick è stato incriminato. Quale sia l’accusa non è del tutto chiaro: diffusione di notizie false sulla base di un articolo che scrisse anni fa sulle condizioni di marginalizzazione della minoranza copta. Pare, perché prima il sistema giudiziario egiziano lo accusava anche di terrorismo per alcuni tweet. Quei tweet, mai resi pubblici, sono spariti dal quadro.
C’è speranza, c’è sempre, ma anche paura. Non si sa se sperare in un verdetto o meno. Secondo la sua legale,
Leggi tutto: Speranza e paura, oggi la terza udienza per Patrick Zaki
Commenta (0 Commenti)Il caso. La rete delle 50 associazioni che compongono «Sbilanciamoci!» ieri ha presentato la contro-manovra: 105 proposte alternative alla prima legge di bilancio di Draghi: rilancio dello Stato sociale, ambiente, scuola, università e ricerca. E una politica industriale che altrove non c’è. Altro che sanità, welfare, scuola o ricerca: il debito «buono» rilancerà le armi per i prossimi 15 anni
Roma, manifestazione pacifista © LaPresse
Il disegno di legge di bilancio «deludente e non adeguato alle sfide», il primo varato dal salvatore della patria Draghi, ha una coerenza: continua la politica economica fallita negli ultimi anni. È il giudizio sulla manovra della campagna Sbilanciamoci che ieri ha presentato la sua controfinanziaria, arrivata alla ventitreesima edizione. La riduzione della pressione fiscale a favore delle imprese, ad esempio. Negli ultimi 20 anni l’Ires (l’imposta sui profitti delle imprese) è calata dal 37% al 24% e a questa riduzione vanno aggiunti i moltissimi sgravi fiscali elargiti da molte leggi di bilancio per le assunzioni o l’innovazione. Il governo ha lasciato ai partiti che reggono la sua maxi-maggioranza la decisione su come ripartire i sette miliardi di taglio dell’Irpef (su otto, uno va al taglio dell’Irap). E quelli hanno creato un meccanismo regressivo che premia i redditi medio-alti e eroga pochi spiccioli alla maggioranza di quelli bassi e bassissimi.
LA «MANOVRA» è il solito patchwork composto da norme
Leggi tutto: Sbilanciamoci: altro che Welfare, il governo Draghi investe sui militari
Commenta (0 Commenti)Si conclude con un nulla di fatto l'incontro al ministero dell'Economia e della Finanza. Maurizio Landini: "Giudizio negativo. Il perimetro imposto dal governo non va bene. Quei soldi devono andare a lavoro dipendente e pensionati. Esecutivo e maggioranza stanno commettendo un errore". La mobilitazione continua.
Si chiude dopo un'ora e mezzo di confronto il tavolo convocato al ministero dell'Economia tra sindacati e governo. E sulle misure fiscali la distanza è netta, tanto che all'uscita dal vertice con il ministro Franco, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini non esita a dare "un giudizio negativo perché di fatto ci è stato presentato l'accordo di maggioranza come il perimetro entro il quale muoversi, e quel perimetro per noi non va bene: va allargato, così non funziona".
Landini all'uscita dal Mef
Leggi tutto: Fisco, così non va - I sindacati dopo l'incontro al ministero delle finanze
Commenta (0 Commenti)Legge di bilancio. Fisco e pensioni. Cgil Cisl e Uil ieri hanno protestato in nove città contro la «legge di bilancio inadeguata» presentata dal governo Draghi. Il ministro dell’economia Daniele Franco li ha convocati al ministero domani sera. A Bologna vietata la protesta del 1 dicembre in centro. Cgil: «Gravissimo»
Il comizio del segretario Cgil Maurizio Landini ieri a piazza SS. Apostoli a Roma alla manifestazione Cgil, Cisl, Uil Lazio © LaPresse
Il ministro dell’economia Daniele Franco ha convocato domani alle 19 Cgil, Cisl e Uil al ministero in Viale XX settembre a Roma. La convocazione ha tutta l’aria di un’informativa su decisioni già prese, ma si vedrà se ci sarà spazio anche per quello che chiedono i i confederali: negoziare sulle proposte sul fisco, sulla riforma della Fornero e sulla »cancellazione delle forme contrattuali precarie assurde» così ieri le ha definite Maurizio Landini (Cgil) dal palco di piazza SS. Apostoli a Roma dove si è svolta una delle nove manifestazioni contro una «manovra economica inadeguata», la prima presentata dal governo Draghi. «Il governo si era impegnato a riconvocarci. Io non so cosa sia successo, ma ad oggi i tavoli» sul fisco e sulle pensioni «ancora non li abbiamo. Il consiglio è che se pensa di convocarci per informarci di quello che hanno deciso è meglio che non ci convochi. Non siamo ascoltatori, non siamo spettatori» ha aggiunto Landini.
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