EDITORIALE. Sembrava impossibile fare peggio di Beppe Grillo che due anni fa, volendo anche lui difendere il figlio, aveva già sostenuto che quando una ragazza fa passare del tempo prima di denunciare uno stupro allora certamente è tutto falso
Il presidente del senato Ignazio La Russa - Ansa
Sembrava impossibile fare peggio di Beppe Grillo che due anni fa, volendo anche lui difendere il figlio, aveva già sostenuto che quando una ragazza fa passare del tempo prima di denunciare uno stupro allora certamente è tutto falso. Sembrava impossibile ma il presidente del senato Ignazio La Russa c’è riuscito, con l’aggravante di parlare dalla seconda carica dello stato. Anzi di scrivere, perché la sua primitiva arringa difensiva papà Ignazio l’ha diffusa ieri in una nota, accanto ad altre agghiaccianti considerazioni. Le ha scritte e ci ha pensato bene.
Per questo a niente valgono la mezza smentita e il dispiacere di essere stato frainteso, peraltro ormai un’abitudine per La Russa. Chiaramente non ha idea di quanto sia grave provare a trasformare in colpevole chi – dopo tutto il tempo che le è necessario per riuscire a farlo – prende parola come vittima. Serve a qualcosa spiegare a La Russa che è proprio perché c’è al mondo, in posizione di comando, gente con la sua testa che denunciare uno stupro è un incubo?
Evidentemente no. Non è della colpevolezza del figlio, da provare, che qui si discute, ma di quella del padre. Quando il presidente del senato dice – scrive – che la ragazza non è credibile perché aveva assunto cocaina (anche questo da provare), non lo sa che nel caso sta indicando una precisa aggravante della violenza? Che specie di avvocato è questo
Leggi tutto: Nel nome del padre - di Andrea Fabozzi
Commenta (0 Commenti)L'AMICO TUNISINO. La situazione è esplosiva: a Sfax continuano le aggressioni contro i subsahariani, nel resto del Paese scoppiano disordini Migranti fuggono da Sfax con il treno - Getty Images
L’ennesima morte provocata dalle azioni della polizia questa volta non è connessa alle forti tensioni e aggressioni che si stanno registrando attorno a Sfax, seconda città della Tunisia, o nel deserto al confine con la Libia, questa morte è avvenuta a Sbeitla, una regione emarginata dell’entroterra. Si deve partire anche da qui per cercare di capire il piccolo Stato nordafricano al di là di quanto sta succedendo tra la popolazione locale e la comunità subsahariana.
Martedì 4 luglio un giovane tunisino di 24 anni è stato ucciso da un proiettile della polizia. Stava passando a piedi in una delle strade di Sbeitla mentre le forze di sicurezza erano impegnate in un’operazione contro un locale clandestino di gioco d’azzardo. A seguito dell’accaduto in città e nel governatorato di Kasserine, uno degli epicentri della Rivoluzione del 2011, sono cominciati disordini di vario tipo e il ministero dell’Interno ha dovuto garantire la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Il senso di frustrazione da parte della popolazione è evidente. Lo è ancora di più in determinate zone della Tunisia e assume sfumature diverse a seconda delle problematiche: violenza della polizia; crisi economica e sociale; perdita di potere d’acquisto e, in generale, un senso di
Leggi tutto: L'amico tunisino - di Matteo Garavoglia, TUNISI
Commenta (0 Commenti)IL PACCO DI VARSAVIA. La capa di Fdi e il premier polacco cementano l’alleanza: chi pensa di dividerci si illude. Piena sintonia nell’incontro. Obiettivo: modificare l’essenza stessa e l’orizzonte dell’Unione europea
Giorgia Meloni e Mateusz Morawiecki foto di Filippo Attili /Palazzo Chigi /Ansa
Si scambiano metaforici bacetti nel romantico parco di Varsavia, ma più che il quadretto di Peynet sembra un idillio tra Crudelia Demon e il Conte Dracula. Giorgia Meloni e Mateusz Morawiecki, coppia di testa dei Conservatori europei, si coprono a vicenda di complimenti. Esaltano il reciproco valore nel difendere i confini, ossessione comune. Si professano uguali in tutto e per tutto ma la sviolinata è condita con riferimenti poco rassicuranti: guerra, armi, pulsioni securitarie esplicite, confini insormontabili, barriere europee.
PRIMA DI TUTTO il sostegno all’Ucraina: terreno comune «sul quale abbiamo posizioni identiche», come sottolinea il premier polacco. Anche se nessuno dei due lo dice apertamente è un sostegno che deve arrivare sino alla vittoria finale, piena e senza margini di ambiguità. Questo s’intende quando si dice, come fa la presidente del consiglio italiana, che la pace deve «garantire la piena sicurezza dell’Ucraina anche nel futuro», formula adoperata da Zelensky per alludere appunto alla necessità di mettere la Russia in condizione di non nuocere una volta per tutte.
Poi armi, tante, per la difesa europea, una fortezza sguarnita che fortezza è, e vigilanza sui confini orientali perché con la Wagner in Bielorussia la guardia deve restare altissima.
Ma la comunanza di vedute è piena anche dove invece i due alleati sembrano darsele di santa ragione, sull’immigrazione che nel colloquio di ieri mattina è stato
Leggi tutto: Meloni-Morawiecki, leader gemelli guardiani dei confini - di Andrea Colombo
Commenta (0 Commenti)LO SPACCA ITALIA. Amato, Gallo, Pajno e Bassanini lasciano il Comitato per i Livelli essenziali delle prestazioni: «Non ci sono più le condizioni per la nostra partecipazione». Critiche sulla definizione dei parametri per assicurare i diritti civili e sociali a tutto il Paese, sul ruolo del Parlamento e sulle materie da sottrarre alla devoluzione
Quattro dimissioni di peso dal Comitato per l’individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni hanno dato l’ennesima picconata al progetto di autonomia differenziata targato Roberto Calderoli. «Il governo ritiri il ddl» hanno attaccato le opposizioni, da Azione ad Avs. La lettera, indirizzata al ministro leghista e al presidente del Clep Sabino Cassese, è datata 26 giugno. Ad abbandonare i lavori sono stati gli ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno e l’ex ministro Franco Bassanini: «Non ci sono più le condizioni per una nostra partecipazione».
LA MISSIVA termina così: «Restiamo consapevoli dell’importanza che avrebbe per il Paese una completa e corretta attuazione delle disposizioni costituzionali ricordate». Si tratta della riforma del Titolo V, quella che ha aperto la porta all’autonomia differenziata. Del resto a battezzare l’intervento sulla Costituzione fu, nel 2001, il governo Amato di cui Bassanini era ministro della Funzione pubblica.
I QUATTRO SCRIVONO: «Abbiamo apprezzato, caro Ministro, alcune tue importanti affermazioni, in particolare allorché hai escluso trasferimenti di competenze in materia di norme generali sull’istruzione. Abbiamo anche apprezzato il fatto che Sabino Cassese abbia proceduto all’istituzione di un nuovo sottogruppo dedicato alla individuazione dei Lep nelle materie non ricomprese nel perimetro dell’art. 116 terzo comma». Cioè quelle esercitate dagli enti regionali.
RESTANO PERÒ I PROBLEMI di fondo: «Prima dell’attribuzione
Leggi tutto: Dimissioni eccellenti, Calderoli perde pezzi. Autonomia in panne - di Adriana Pollice
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POLITICA. Tajani contro Salvini: niente accordi con gli ultras di Identità. Lui replica: no a diktat. E si collega con Le Pen. Meloni svicola
Videoconferenza tra Matteo Salvini e Marine Le Pen - foto LaPresse
Antonio Tajani, di solito un maestro di diplomazia, è drastico e tassativo. Matteo Salvini, che la diplomazia nemmeno sa dove stia di casa, gli risponde a tono. La premier, consapevole di camminare sul terreno più minato che ci sia, dice il meno possibile e i suoi ufficiali sembrano partecipare a un gioco del silenzio: «Perché accapigliarsi ora su qualcosa che non sappiamo nemmeno come andrà?». La proposta del leader leghista di stringere in Europa un’alleanza affine a quella che governa l’Italia, mettendo insieme il Ppe, i Conservatori di Meloni e il suo eurogruppo Identità e Democrazia, non è una frecciata. È una bomba a orologeria.
Il pollice di Tajani non potrebbe essere più verso: «Per noi è impossibile qualsiasi accordo con AfD e con il partito della signora Le Pen. Saremmo lieti di avere la Lega parte di una maggioranza, ma senza Le Pen e AfD». È lo stesso leader di Fi a spiegare le ragioni dell’inusuale durezza, quando ricorda di essere «anche vicepresidente del Ppe». Con una posizione meno rigida sarebbe stato letteralmente sbranato in Europa, in particolare dai colleghi della Cdu tedesca il cui incubo oggi si chiama proprio AfD.
IL VELLUTO adoperato da Tajani con la Lega non placa Salvini. Avrebbe dovuto incontrare a Roma proprio la leader francese ostracizzata. Poi, ufficialmente per i disordini in Francia, il colloquio si è svolto invece in rete. A Le Pen e a Jordan Bardella il capo della Lega dice cose opposte a quelle del collega azzurro e non le tiene segrete: «Mai la Lega andrà con la sinistra e con i socialisti. Non accetto veti sui nostri alleati. L’unico centrodestra presente in Francia siete voi». Prima di lui
Commenta (0 Commenti)In un comunicato le forze armate israeliane confermano le operazioni di bombardamento contro "infrastrutture terroristiche". I residenti di Jenin hanno riferito alla Cnn di aver sentito esplosioni e colpi d'armi da fuoco pesanti nella zona, mentre video girati sulla scena dell'attacco mostrano l'evacuazione di palestinesi feriti sulle ambulanze che li trasportavano all'ospedale della città
Secondo quanto riferito dal ministero della sanità, almeno tre palestinesi sono rimasti uccisi in un attacco sferrato da Israele a Jenin (Cisgiordania), ci sarebbero ache dei feriti. Secondo la radio militare israeliana ci sono ancora diversi colpi sepolti sotto le macerie di un edificio che è stato colpito dalla aviazione. In un primo commento al-Fatah accusa Israele di aver lanciato un "attacco barbaro" che comunque "non ci dissuaderà dal continuare a difendere il nostro popolo fino alla libertà e alla indipendenza". "Le forze israeliane operano nelle ultime ore con uno sforzo concentrato contro focolari di terrorismo a Jenin" ha affermato il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant su twitter.
Una offensiva che, secondo i media locali, sarebbe stata decisa una decina di giorni fa, in seguito
Leggi tutto: Cisgiordania, attacco israeliano a Jenin: almeno 3 palestinesi uccisi
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