Quinta notte di rivolta francese, sale a 1.300 il numero dei fermi. E la giustizia di Parigi sceglie i processi per direttissima: garanzie ridotte e decine di udienze al giorno. Nel giorno dei funerali di Nahel, Macron cancella il viaggio in Germania e pensa a nuove misure
FRANCIA. Riforma del lavoro, gilet gialli, età pensionabile, violenza della polizia: gli ultimi sei anni, da quando Macron è stato eletto presidente come barriera a Le Pen, la Francia non fa che sollevarsi. E lui si fa scudo con le forze dell'ordine
Poliziotto delle Bri a Parigi - Ap/Aurelien Morissard
L’antica saggezza orientale prescrive di fare attenzione ai propri desideri perché potrebbero realizzarsi. E il risultato non sarebbe quello aspettato. Dovrebbero ricordarsene, in Italia, i sostenitori del presidenzialismo come soluzione di tutti i mali perché l’esempio francese sta lì, diviso dal nostro Patrio Suolo soltanto dal tunnel del Monte Bianco. E non è un bello spettacolo.
Il presidenzialismo voluto dal generale De Gaulle nel 1958 ha creato quella che gli studiosi di scienza politica chiamano «monarchia repubblicana» perché, in fin dei conti, tutto fa capo al presidente. Non solo la politica estera e quella militare ma sostanzialmente ogni scelta importante, dalle sovvenzioni agli agricoltori fino ai concorsi per le grandi opere pubbliche come la nuova sede della Bibliothèque Nationale voluta a suo tempo da François Mitterrand.
Il primo ministro fa da capo di gabinetto, risolutore dei problemi e all’occorrenza parafulmine per
Leggi tutto: L’anti-macronismo, sei anni di ciclo rivoluzionario - di Fabrizio Tonello
Commenta (0 Commenti)IL LIMITE IGNOTO. Il convegno al Senato con Conte, Fratoianni, Scotto, Ciani
Nicola Fratoianni e Giuseppe Conte - Ansa
«È possibile avviare un percorso di pace?». Questa la domanda, posta da Alfonso Gianni, al centro del convegno Guerra o Pace? Quali scelte politiche per riportare la pace in Europa, organizzato ieri al Senato dalla vicepresidente Maria Domenica Castellone (M5s), a cui hanno partecipato giornalisti, diplomatici, militari e rappresentanti delle forze politiche in parlamento, dal Pd al M5S per il quale ha preso parte al dibattito Giuseppe Conte. Al cuore del discorso anche il «dovere della complessità» evocato da Nicola Fratoianni (Si) «nell’ambito di un dibattito pubblico all’insegna della messa all’indice» di ogni argomento che problematizzi il necessario sostegno all’Ucraina nella guerra in corso. «Amici e amiche di Putin», aggiunge infatti Fratoianni, non si trovano nelle fila dei pacifisti ma «della destra italiana e internazionale», che il presidente russo «ha finanziato per anni».
Nei giorni della missione di pace del cardinale Zuppi a Mosca (che ieri ha incassato «l’alto apprezzamento» del Cremlino «per la posizione equilibrata e imparziale del Vaticano») sono tante le voci del convegno che sostengono la necessità di affiancare l’iniziativa del pontefice. «Non può essere solo il Vaticano a farsene carico» osserva
Commenta (0 Commenti)PATTO DI STABILITÀ . La terza rata del Piano non si vede e la quarta rischia di non arrivare entro l’anno
Giorgia Meloni a Bruxelles - foto Ap
Mes, Patto di stabilità. Rialzo dei tassi, Pnrr: Giorgia Meloni deve vedersela con un poker di guai uno peggio dell’altro. Ieri la commissione Esteri della camera ha licenziato definitivamente il testo base della proposta di ratifica della riforma del Mes. Solo Pd, Iv e +Europa hanno votato il mandato al relatore. La maggioranza non c’era, il governo, rappresentato dal viceministro Cirielli, non ha espresso parere, 5S e Avs si sono astenuti. Stamattina in aula ci sarà il testo ma non la maggioranza: invierà un solo esponente a spiegare le ragioni per cui non è il momento di approvare la ratifica. Poi, quando mercoledì si dovrebbe passare al voto, il governo presenterà una sospensiva sino al prossimo autunno e se ne riparla a settembre.
Le divisioni della maggioranza non c’entrano nella scelta di rinviare il voto. Fi, che sarebbe l’ala del centrodestra più favorevole alla ratifica, si è già opportunamente spostata: «Le circostanze sono cambiate, il rafforzamento di regole democratiche appare esigenza indiscutibile, bisogna rivedere le regole del Mes senza procedere a ratifiche al buio», chiarisce Gasparri per gli azzurri. Il punto è che il governo non vuole esporsi bocciando la riforma ora. Aspetta settembre e quella trattativa «a pacchetto» della quale ha parlato in aula la premier. Ma sul completamento dell’unione bancaria la strada è sbarrata dal veto della Germania: il pacchetto si limita quindi a
Commenta (0 Commenti)INTERVISTA. Parla Mario Pianta, economista alla scuola Normale e membro della campagna Sbilanciamoci: "La denuncia delle misure restrittive della Bce non può essere lasciato al governo delle destre che criticano l’austerità in Europa ma la praticano in Italia colpendo il lavoro e i poveri" Lunedì 3 luglio a Roma un seminario con Landini, Bombardieri, Schlein e Conte su salari e inflazione
«La politica della Bce contro l’inflazione è un rimedio che rischia di essere peggiore del male. Il ruolo di denuncia delle misure restrittive non può essere lasciato al governo Meloni che critica l’austerità in Europa ma la pratica in Italia, con politiche che colpiscono il lavoro e i più poveri – sostiene Mario Pianta, economista alla Scuola Normale Superiore e membro della campagna Sbilanciamoci! – L’arrivo dell’inflazione, gli effetti sui salari, le misure per stabilizzare i prezzi evitando una recessione sono questioni complicate che richiedono politiche nuove, coordinate tra di loro, non i dogmi dell’austerità».
Qual’è la situazione attuale?
Partiamo dai dati. Nel 2022 l’inflazione è stata dell’8,7%, nel 2023 resterà sopra il 6%. In Italia non ci sono stati adeguamenti rilevanti dei salari reali con l’eccezione del contratto dei metalmeccanici, chiuso di recente con aumenti di 123 euro al mese, e di contratti di categorie minori. I meccanismi di indicizzazione sono del tutto inadeguati per affrontare il calo del potere di acquisto. Una caduta dei redditi reali dell’ordine del 15% è un serio problema di politica economica e di giustizia sociale. In questa situazione abbiamo la necessità di una discussione pubblica di ampio respiro che coinvolga i partiti, i sindacati e la società.
È quello che sta avvenendo?
Noi ci proviamo. Lunedì prossimo, all’università Roma tre, ne parleremo con Maurizio Landini della Cgil e Pierpaolo Bombardieri della Uil, Elly Schlein del Pd e Giuseppe Conte dei Cinque Stelle. Proporremo una discussione a partire da
Leggi tutto: Mario Pianta: «Non lasciare a Meloni la critica dell’austerità» - di Roberto Ciccarelli
Commenta (0 Commenti)Dai vaccini all’alluvione. Il governo annuncia la nomina del generale Figliuolo a commissario per i territori di Emilia, Marche e Toscana. Le risorse non ci sono, ma intanto Bonaccini e il Pd sono spiazzati: Meloni copia Draghi e sceglie anche Panetta alla guida di Bankitalia
I due nomi decisi ieri in Consiglio dei ministri. Per il commissario alla Ricostruzione post alluvione occorre però un decreto ad hoc. Meloni nella partita europea: resta vacante il posto sin qui occupato dal governatore in pectore nel board di Bce, e si tratta di una postazione fondamentale per l’Italia
Sotto il segno di Mario Draghi: il cdm ha deciso ieri due nomine, una importante, l’altra importantissima, entrambe ispirate al modello dell’ex premier “tecnico”. Il nome importante è quello di Mario Figliuolo, il generale degli Alpini a cui Marione affidò nel 2021 la campagna di vaccinazione. Ha bruciato la candidatura di Guido Bertolaso, l’ex capo della Protezione civile il cui nome spunta fuori ogni volta che c’è qualcosa da commissariare, attualmente assessore al Welfare nella Regione Lombardia, e diventerà commissario per la Ricostruzione dell’Emilia Romagna.
Il nome importantissimo è quello di Fabio Panetta, discepolo prediletto di Draghi, futuro governatore di Bankitalia. Il governo ha avviato ieri l’iter che si concluderà, dopo una serie di passaggi, con l’insediamento di Panetta, oggi membro italiano del board Bce, al posto di Ignazio Visco il cui secondo mandato di sei anni scade il prossimo primo novembre.
LA NOMINA DI FIGLIUOLO è definitiva ma perché diventi operativa sarà necessario un provvedimento ad hoc, da vararsi quando il dl Ricostruzione sarà in vigore. È una mossa astuta da parte del governo. Il generale ha svolto con plauso unanime il compito di vaccinare l’Italia ed era stato scelto dal premier adorato dal Pd. Il suo nome non basterà a placare le polemiche suscitate dalla decisione di soprassedere sulla nomina più logica e naturale, quella del governatore dell’Emilia-Romagna Bonaccini, ma certo le stempererà. «È un modello centralistico, scelta che riteniamo sbagliata. Ma con Figliuolo abbiamo collaborato bene durante la pandemia e siamo pronti a lavorare insieme: resta da vedere con quali strumenti e risorse potrà agire perché non c’è un minuto da perdere», si tiene in equilibrio lo stesso Bonaccini.
A METTERE IL VETO SU DI LUI era stato Salvini, che non voleva
Leggi tutto: Le nomine draghiane: Panetta in Bankitalia, Figliuolo in Romagna - di Andrea Colombo
Commenta (0 Commenti)Il segretario generale Cgil chiude a Roma la manifestazione nazionale sulla sanità: "Basta tagli, il diritto alla salute deve essere garantito e gratuito"
“La manifestazione di oggi non è una testimonianza, ma l'inizio di una mobilitazione, di una battaglia”. Una prospettiva di lungo periodo, quella indicata dal segretario generale Cgil Maurizio Landini dal palco di piazza del Popolo a Roma, dove ha concluso la manifestazione nazionale sulla sanità “Insieme per la Costituzione”, promossa dalla Confederazione assieme ad altre 90 organizzazioni e associazioni.
“Qui in piazza ci sono tante persone che vogliono far funzionare il Paese e garantire il diritto alla salute”, ha spiegato: “L'articolo 32 della Costituzione non deve rimanere una cosa scritta, deve essere applicato. Il diritto alla salute deve essere gratuito, non legato alla ricchezza di una persona. Lo abbiamo detto al ministro della Salute nell’incontro che abbiamo avuto martedì 20: è ora di cambiare strada”.
Il segretario generale ha poi dato alle migliaia di manifestanti un nuovo
Leggi tutto: Landini: «Questo è solo l'inizio» - di Marco Togna